Già in passato avevo scritto dell’utilità del gioco per trasmettere il “sapere matematico”, condivido qui un altro stralcio della mia tesi per il Tfa sperando possa essere utile a qualcuno.
Già in passato avevo scritto dell’utilità del gioco per trasmettere il “sapere matematico”, condivido qui un altro stralcio della mia tesi per il Tfa sperando possa essere utile a qualcuno.
Oggi avresti compiuto 55 anni, ieri sera avrei aspettato la mezzanotte per essere la prima a farti gli auguri, per dire le solite frasi fatte, tipo:“allora, come ci si sente con un anno in più?”oppure “cento di questi giorni”,
Ecco a voi un altro capitolo della mia tesi inerente i giochi, in questo caso da tavolo. Questi sono dei piccoli esempi, alcuni con modifiche apportate per riadattarle ai ragazze/i e alle classi in cui sono stati introdotti nel corso della mia attività lavorativa.
Dopo averlo fotografato per metterlo sul gruppo Facebook “te lo regalo se lo vieni a prendere” lo accarezzo e provo ad aspirarne l’odore con la speranza di risentire il suo,
Il tfa (tirocinio formativo attivo) si è concluso con un elaborato, non una vera e propria tesi, che ha avuto come tema l’importanza dei giochi nella didattica. Ho riportato la mia esperienza e le attività che ho sperimentato nel corso dei miei anni da educatrice prima ed insegnante di sostegno poi.
Il bandone è calato, il negozio è chiuso, ma tra le fessure della serranda i prodotti della Mesticheria fanno l’occhiolino al passante curioso. L’insegna è vecchia, modernariato di classe, la guardo e mi emoziono: “Mesticheria Tucci Mario”.
Sono molto emozionata, questa è la mia terza lezione di scrittura creativa, intorno al tavolo le mie compagne di corso, le due Alici, Gabriella, Giovanna, la Maestra ed io. Generazioni ed esperienze a confronto,
“Come ti senti?” a volte incontro persone che mi pongono questa domanda al posto del classico: “Come stai?” la frase di circostanza più utilizzata quando si incontra qualcuno. Come mi sento?
Quando mio figlio era alla scuola materna chiedeva spesso come nascono i bambini ed io, non volendo raccontare la solita storia della cicogna postina o del cavolo procreatore, ma volendo comunque dare un risvolto mitologico al suo arrivo,
Quanti anni sono trascorsi dall’ultima volta che ti ho abbraccciato? 5? 10? troppi.
Ti abbraccio ancora nei miei sogni, rivivo la nostra ultima passeggiata insieme, in via Cavour,
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