Mi sento un pò come Ares, il protagonista di questo romanzo che trovando troppo stretto il mondo che lo circonda, rumoroso, caotico, pieno, decide di fuggire velocemente, senza avvisare nessuno e di rifugiarsi nel luogo della sua infanzia, come se questo posto potesse proteggerlo e restituirgli quello che sentiva scivolargli tra le dita.
Il suo luogo sperduto è quello che tutti noi abbiamo o sognamo, un luogo in cui cercarsi sperando di ritrovarsi. La vita semplice e l’incontro con Cesare, un vecchio pescatore del luogo, permetteranno ad Ares di maturare, di crescere, di capire meglio se stesso e la vita. E’ un romanzo di formazione, il primo che scrive il giovane Olmo Paoletti e forse, per questo motivo, a tratti, pecca di ingenuità ed alcuni passaggi appaiono frettolosi, ma è un libro piacevole che si legge in un soffio.
In ogni passaggio, si percepisce il candore dell’autore che si riflette nel protagonista e la voglia di entrambi di vivere una vita piena, ricca e significativa.
Buona lettura
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