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Il mio corpo racconta:corso di scrittura autobiografica

Cosa racconta il mio corpo? cosa è per me?

Stasera ho iniziato a parlargli, l’incipit dato dalla nostra docente, Giovanna Brunelli, era:”Caro corpo”.

In un piccolo cerchio di sole donne, accompagnate da musiche dolci e rilassanti, i rumori esterni sfumano, sento soltanto l’energia delle mie compagne, il calore della stufa accesa e l’intimità favorita dalla luce soffusa.

Caro corpo? io dovrei scrivere al mio corpo apostrofandolo con così dolce  e affettuoso aggettivo? Tutto penso di lui tranne che sia caro. La prima parola a cui  l’ associo è “traditore”, per tutte le volte che mi ha abbandonata, mi ha resa invalida, inefficiente, incapace di fare le cose da sola, come una vecchia macchina che necessita del meccanico per modificare, togliere, rimettere, aggiustare pezzi.

Tante volte ho sentito di più i pezzi che l’interezza del mio corpo così lontano, distante, diverso dalla mia anima. Spesso ho desiderato  essere una lumaca per scegliere il mio guscio e diventare una chiocciola protetta dalla sua casetta e non schiacciata da questo corpo che non mi appartiene e a cui non mi sento di appartenere.

Scrivere queste mie sensazioni, mi fa prendere coscienza del fatto che io e lui,siamo un tutt uno, non possiamo lasciarci; perdere lui significherebbe perdere me, tutto quello che mi è più caro: la vita.  Inizio a guardarlo con occhi diversi Giovanna ci guida, se ne dovessi scegliere soltanto una parte cosa vorresti essere? vorrei essere un utero, che da la vita, che protegge, culla e consola. Il corpo è anche questo.

Poi sono chiamata a parlare delle mie mani, le guardo, sono stanche, rugose, callose, piene degli stessi graffi e segni che ha la mia anima, solchi, che posso curare con oli e creme, perchè glielo devo.

Sono queste le mani con cui ho iniziato a comunicare, che mi hanno aiutata a sorreggermi, a coglier un frutto, a legarmi le scarpe, a scrivere, ad impastare, ad asciugarmi le lacrime, ad accarezzarmi, a donare e donarmi piacere, a salutare, a stringere…

Con queste dita inzuppo, assaggio, cancello il gesso della lavagna. Cosa farei senza le mie mani?

Le mani fanno, sono strumenti preziosi, non chiedono per sè. E ora le amo. Prendo consapevolezza ed ho intenzione di riflettere su ogni parte, particella del mio corpo, per imparare ad amarmi a piccole dosi, nella speranza di riuscire poi, ad amare la totalità.

Il mio cammino è appena iniziato, ho un’ottima guida che mi segna il sentiero, ci saranno terreni scoscesi, montagne da scalare e dirupi profondi, ma adesso sono sicura che se saprò farli diventare miei complici, i miei piedi callosi, mi faranno fare ancora molta strada.

Buon viaggio a m.

Se anche voi volete provare… ecco il contatto di Giovanna Brunelli:brunelli.verdegio@gmail.com

Lospazio magico è il “Civico 21 rosso” in via Volterrana.

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10 Responses
  • Elisabetta Pinciaroli
    Aprile 20, 2023

    Grazie Monia, condivido. È stata un’esperienza davvero trasformativa

    • Monia Tucci
      Aprile 20, 2023

      È bello camminare con a fianco amiche speciali

  • Rossella
    Aprile 20, 2023

    Ogni cammino che serve ad accettarsi e a vivere meglio ben venga!!

    • Monia Tucci
      Aprile 20, 2023

      Si hai ragione!

  • Sabrina Paladini
    Aprile 20, 2023

    fantastico…. fa veramente riflettere

    • Monia Tucci
      Aprile 20, 2023

      Sei sempre molto buona!

  • Raffaella
    Aprile 21, 2023

    Monia complimenti per questo articolo! È bello, intenso, intimo.
    Non sono brava come te a scrivere ma mentre lo leggevo ho avvertito attraverso le tue parole ,la sofferenza iniziale nell’accettare il tuo corpo È poi la voglia di amarlo ” pezzo per pezzo”.
    la descrizione che ne fai è semplicemente bellissima.
    Mi sono sentita incoraggiata.
    Grazie.

    • Monia Tucci
      Aprile 21, 2023

      Veramente hai scritto parole bellissime! Ti ringrazio

  • Laura
    Aprile 22, 2023

    Amare qualcuno nn vuol dire assecondarlo o esserne sempre fieri, Amare qualcuno è saperne condividere tutti gli aspetti, camminare in pianura, in discesa ma anche in salita. E come si può dire di amare qualcuno se nn sappiamo amare per primo il qualcuno che è l’ IO e nell’ IO c’è anche il nostro corpo.
    Io ho avuto la fortuna di parlare con lui fin da piccola, di riuscire ad ascoltarlo e capirlo, sapessi quante volte ci ho litigato, e la sai una cosa ? Aveva sempre ragione lui …. Il nostro corpo è quello che DEVE ESSERE al momento giusto.
    Buon viaggio Monia

    • Monia Tucci
      Aprile 22, 2023

      Grazie! Spero di arrivare alla tua consapevolezza

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