Ridere a crepapelle della vita quotidiana a scuola, degli atteggiamenti delle insegnanti, delle sigle che costellano i documenti da riempire: bes, pdp, pei, con Filippo Caccamo si può! Ed io l’ho fatto, andando, ieri sera, al Tuscany Hall a vedere. “Tel chi Filippo”una delle tappe del suo tour.
Il pubblico partecipa perchè si riconosce in quella Carla pasticciona, disperata, oberata dai documenti da compilare, stressata dalle richieste di studenti colleghi, superiori e famigle, applaude, interviene. Tutti i presenti consigliano ai giovani di non intraprendere la carriera scolastica perchè si è mal pagati, le diciotto ore di contratto sono in realtà diciottomila perchè ci sono compiti da correggere, documenti da compilare, riunioni, situazioni ingarbugliate da risolvere, ma come le donne sposate ( che consigliano di non sposarsi mentre festeggiano le nozze d’oro) gli insegnanti tutte le mattine salutano i familiari dicendo. “Vado a scuola” e non vado a lavoro, perchè l’amore per l’insegnamento lo può capire soltanto un insegnante e nessuno di loro vorrebbe essere in un posto diverso da quello dove sta.
Spesso, nei confronti con le colleghe, in momenti difficili e particolarmente stressanti, ci chiediamo perchè continuare, perchè non scappare, perchè non fare un lavoro più semplice; la risposta è nelle parole di Caccamo: “Noi cresciamo il nostro futuro”. Noi, insieme ai genitori, abbiamo il compito più difficile, il più bello ed importante e dobbiamo pensare che se per verdere un panorama mozzafiato siamo disposti a fare faticose salite e percorrere impervi sentieri, dobbiamo esserlo anche per crescere, educare e istruire le nuove generazioni : ne vale la pena.
Se non lo consoscete, dovete cercarlo sui social, vi assicuro che ne vale la pena (soprattutto per i colleghi)
https://www.facebook.com/photo/?fbid=287818999368005&set=a.287818979368007
Dimmi cosa ne pensi