L’amicizia e le sue declinazioni (secondo me)

Non riesco a dormire, dopo l’ennesima delusione con un’amica(?), e per questo mi trovo di nuovo a riflettere sul significato di questa parola per me e per gli altri e quanto questo significato sia poi reciproco.

Che cosa è l’amicizia? io credo che non si possa contenerne il significato in una parola così breve, si dovrebbe chiamarla supercalifragilisticheespiralidoso, o qualcosa di ancora più lungo con un suono altrettanto magico e simpatico.

Per me è soprattutto dialogo, confronto, libertà di essere quello che si è e dire quello che si pensa veramente senza paura di sbagliare o di essere giudicati: dire a costo di ferire. Nel momento in cui non si ha più voglia, tempo,coraggio di dire, si smette di annaffiare il fiore dell’amicizia che lentamente appassisce e muore.

Io ho sempre creduto profondamente nell’amicizia, per la quale sono arrivata a togliere tempo a tutto il resto, lavoro, famiglia, impegni.  Mi dono completamente e con grande piacere, ascolto i dolori altrui partecipando come se fossero i miei e godo dei successi allo stesso modo, vantandomi poi delle mie amiche/amici.

Cerco di creare collegamenti e rapporti tra di loro, perchè credo che le belle persone debbano incontrarsi e che io abbia il dovere di facilitare questi incontri se ne ho l’occasione. Ma spesso, sempre più spesso, come mi ha detto una mia carissima amica, (cito) “quando sono rifocillati ti strappano via il pezzo di cuore a cui si erano attaccati” e nel quale, sia che restino, sia che si allontanino, io continuo a conservarli, perchè nonostante tutto si rigenera.

Credevo di riuscire,  con l’età, ad essere più matura e meno ingenua, credevo che l’esperienza mi avrebbe insegnato qualcosa e che non avrei continuato a ricadere nelle stesse situazioni e soprattutto che sarei riuscita a crearmi una barriera di salvataggio ma purtroppo non è così.

Forse perchè ho sempre preferito creare ponti piuttosto che erigere muri, e sapete cosa vi dico tirando le somme di questo soliloquio condiviso? che va bene così, perchè nonostante tutto io continuo a provare emozioni fortissime nel bene e nel male, che finchè dura è meraviglioso e che comunque ogni incontro e ogni addio detto o non detto, aumenta il mio bagaglio, mi regala qualcosa di bello. Soprattutto rimango fedele a me stessa e non cambio “per colpa degli altri”.

Avere facilità di comunicare e fare conoscenze, non significa che le persone sono intercambiabili, che l’amore va diviso, forse il tempo, ma non certo altri sentimenti. Io credo che si possa essere amici di un numero elevato di persone ma  che ci sia una “scala” (passatemi il termine) di amicizia dovuta a tante variabili: da quanto ci conosciamo, cosa abbiamo condiviso, cosa ci accomuna, una scala che si arricchisce ogni giorno soprattutto grazie alle diversità (troppo facile stare con i nostri omologhi) e che se si ha la pazienza di percorrerla, porti a vette altissime.

Questo mi auguro, di salire insieme a quante più persone possibile quella scala senza che nessuno cada giù o che tendi di buttarmi giù. Vivrò le “perdite” come se mancassi un piolo, o se si rompesse sotto il peso dei miei errori, dei  silenzi, augurandomi di trovare presto un falegname in grado di riparare tutto.

Finisco con una carrellata di amiche ( la scelta è dovuta solo alla memoria del telefono)perchè naturalmente non c’è niente di peggio che generalizzare: ogni fallimento o allontamamento ha, come rovescio, un successo e un avvicinamento.

E voi? come vivete l’amicizia?