Vision Board

Soltanto 10 giorni fa affermavo di non voler far programmi: oggi mi ritrovo tra le mani la mia Vision Board, che invece rappresenta, in maniera visiva, quello che cosciamente o incosciamente, vorrei realizzare in questo anno appena iniziato.

Come ho già avuto modo di dirvi, io non credo nel caso, penso che, per ognuno di noi, ci sia un disegno appena accennato  e che siamo noi che impugnamo la matita per proseguirlo scegliendo di utiilizzare i nuovi elementi che incontriamo sul nostro percorso: un colore, una gomma, un pennello, una nuova tecnica per lavorare sul nostro foglio e arricchire, abbellire la bozza iniziale:  La vision Board è stata una di queste possibilità.

Ma cosa è , vi chiederete a questo punto? Se apparentemente potrebbe sembrare un semplice e, almeno nel mio caso, sovraffollato e disordinato collage, in realtà è un potente strumento da consultare e riguardare durante tutto l’anno, per focalizzare, attraverso le immagini, quali sono i nostri progetti e sogni per l’anno, quale potrebbe essere la rinnovata visione di noi stessi e della nostra vita.

Nel costruire e ralizzare la propria vision board, entra in campo una parte conscia e una inconscia, di cui ci si rende conto soltanto alla fine del lavoro che si può fare autonomamente ma che, per esperienza personale appena vissuta, è meglio fare guidati ed in piccolo gruppo, perchè il confronto, il raccontare agli altri il perchè della scelta di alcune immagini o contenuti, aiuta a fare un punto della situazione più chiaro e le osservazioni degli altri che possono non conoscere la nostra storia, danno un’altra interpretazione e chiave di lettura.

Ma andiamo in ordine: Per prima cosa è necessario essere centrati su se stessi, avvolgersi di silenzio, essere presenti nel qui e ora, stimolare l’olfatto con qualche incenso profumato, avere un abbigliamento comodo e  uno spazio dedicato. Da un punto di vista pratico servono colla, forbici, riviste.

Dopo aver chiuso fuori il mondo, si passa alla scelta delle immagini, che possono rispondere a delle domande ( utilizzando il Voglio e non il Vorrei, niente condizionale! I desideri devono essere realizzati!) come:

• Cosa vuoi per te ?
• Cosa  ti  rende felice?
• Cosa ti diverte fare?
• Come vuoi che si sviluppi il tuo lavoro?
• Cosa vuoi che entri nella tua vita?
• Cosa vuoi che esca dalla tua vita?
• Cosa vuoi migliorare?
• Come vuoi impiegare il tuo tempo libero?
• Quali posti vuoi vedere?
• Che progetti hai?
• Quale desiderio vuoi realizzare nei prossimi mesi?

Oppure fare come ho fatto io, sceglierle senza pensarci più di tanto, solo perchè attirata da colori, luoghi, persone, animali, presenti in quelle foto.

Alla fine del tempo per la realizzazione, ne viene fuori un quadro di cui conosciamo alcune risposte e molte altre no ma che scopriremo nel corso del tempo.

Osservando la mia composizione mi sono chiesta cosa significasse quell’accozzaglia di immagini ma già dopo una prima analisi, ho capito che mi risuanavano profondamente dentro, sentivo una inspiegabile vibrazione energetica, che mi rappresentavano e che già, dopo una frettolosa visione, mi lanciavano un messaggio: nonostante la mia volontà di riempire tutto, sovrapponendo fogli e pagine di giornale, erano rimasti degli spazi bianchi. La mia vita mi dice, che devo accettare di lasciare dei vuoti, che non posso avere tutto pieno e tutto troppo.

Sono sicura che mi dirà molto altro nel corso dei giorni e dei mesi; la mia Vision Board, sarà il mio personale Nostradamus, le mie “fotine” assumeranno il potere delle sue quartine, imparerò a leggere il mio inconscio attraverso quelle immagini.

Mi sento felice, curiosa e speranzosa.

Ringrazio Roberta Benini Che mi ha indicato la via per questo nuovo viaggio.

 

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