Nel bellissimo teatro della filarmonica Giuseppe Verdi in San Donato in Poggio, comune di Barberino Tavarnelle, si è tenuta la prima delle presentazioni dei libri finalisti del Premio Letterario Chianti, alla presenza di un numeroso pubblico vivo, vivace e partecipe. “La cittadinanza tutta”.
Per prima cosa è stato letto il messaggio scritto da una fedele lettrice di 95 anni che per problemi personali non era presente a dimostrazione di quanto sia sentita questa manifestazione e di quanto rispetto ci sia per tutti coloro che ne hanno resa possibile l’esistenza. Poi sono iniziate le domande: un fuoco incrociato di due ore, uno scambio veloce, ricco vivace: come una partita di ping pong delle olimpiadi.
Il libro autobiografico, mette in condizione noi spettatori di conoscere in maniera profonda l’uomo che ci troviamo davanti, con le sue passate fragilità, i suoi errori di cui chiede ammenda a sè stesso e non a noi. Con questo libro sembra voler chiudere un cerchio senza rinnegare nulla e soprattutto senza tentare di piacere al lettore, di non incorrere nel suo malevolo giudizio.
Ho trovato straordinario il modo in cui ha scelto di mettersi a nudo, la sincerità con la quale ha risposto ad ogni domanda, il candore dei suoi vent’anni che ancora mantiene adesso in età adulta.
La sua assoluta limpidezza, ha permesso, a chi faceva domande, di raccontarsi, di confrontarsi, di aprirsi, permettendo a tutti i presenti, di tornare a casa con un pezzo di mosaico del meraviglioso disegno della vita altrui intersecata con la propria.
Tutto ciò mi mette nelle condizioni di perdonare la scelta di una copertina che non rende assolutamente merito al contenuto, un involucro scialbo e banale che avvolge pensieri e parole molto preziose e che offre la possibilità di non percorrere gli stessi passi o di scegliere di farlo con una consapevolezza diversa.
Dimmi cosa ne pensi