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Diario di una schiappa fai da te

di Jeff Kinney

Edizione il Castoro

Chi non conosce il diario, i diari di una schiappa? Oramai in ogni casa in cui ci sia un adolescente o un pre-adolescente ce n’è una copia.

Noi, per dire, ne abbiamo almeno 5. La formula è semplice ed efficace: storie di vita quotidiana di un ragazzino delle medie, con i classici stereotipi del bullo, del secchione, del fratello più grande e un po’ prepotente… formula che funziona perché moltissimi ragazzi e ragazze vi ci si riconoscono.

All’interno dei libri, schizzi e fumetti che l’arricchiscono.

Il carattere scelto non è ad alta leggibilità , le pagine non sono lucide e piacevoli al tatto. Forse la mia osservazione vi sembrerà un po’ da maniaca dei libri, ma anche l’odore sembra poco industriale (quindi per me piacevole).

Detto questo, passo a presentarvi il diario fai da te, che secondo me è un primo approccio per chi non è abituato a scrivere di sé.

La mia generazione era abituata a scrivere un diario, (nascosto sotto il materasso e protetto da un lucchetto) a inviare lettere e cartoline, a scrivere una lista della spesa (ora sostituita da varie app) ad avere un rapporto con carta e penna che non fosse solo quello obbligatorio della scuola; i nostri ragazzi no; comunicano tramite sms, e-mail, vocali di whatsup, e non sanno proprio cosa voglia dire prendersi il tempo di riflettere e scrivere.

Questo volumetto è una specie di diario guidato, pone domande e offre spunti di riflessione in maniera ironica, divertente; propone di fare disegni e progetti e tutto sommato riesce a strappare qualche risata anche a noi adulti (prima che sia compilato perché dopo deve essere comunque top secret).

Niente a che vedere con il diario di Gian Burrasca (che per loro ha un linguaggio obsoleto), Il diario di Anna Frank (doloroso e purtroppo scolastico), I dolori del giovane Werther (che già nel titolo è tutto un programma), Le ultime lettere di Jacopo Ortis (come si fa l’emoticon della paura??) ma sicuramente un modo per presentare questo tipo di letteratura .

Personalmente l’ho usato anche con i miei studenti a scuola perché può essere un buono spunto per moltissimi lavori sia scritti che di grafica sulla percezione del sé, l’immagine dell’altro, l’uso delle parole:Schiappa non è più un offesa, ma un modo simpatico per etichettare qualcuno un po’ pasticcione (come noi).

Vi metto qui di seguito il link del sito ufficiale https://www.diariodiunaschiappa.com/

in cui si parla anche dei film tratti dai libri e si propongono una serie di giochi

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