Messaggi dal passato

Capita spesso di vedere film o leggere libri, in cui qualcuno in punto di morte, o sapendo di non avere altra possibilità, invia ai propri cari delle lettere,delle mail, o dei video con le parole non dette o che desidera dire.

Io, molti anni fa, ho fatto una cosa simile, ma creando un diario per la Monia del futuro. Rimettendo a posto le mie scartoffie, le montagne di quaderni, biglietti, e paccottaglia di ogni genere , ho ritrovato i pensieri di una Monia sedicenne, eppure ero io, e mi sono fatta tanta tenerezza.

“Cara Monia del futuro,

se adesso sei mamma, e tuo figlio ha preso 4 a matematica, non è necessario farlo rinunciare al concerto del suo cantante preferito, perchè il voto potrà recuperarlo, ma le emozioni del concerto no”.

Ricordo molto bene quell’episodio, io che appena i biglietti vengono messi in vendita lo prendo, entusiasta, finalmente vedrò Marco Masini, e che poi, dopo un malefico 4 a matematica, lo rivendo ad una mia compagna di classe, mortificata nel prenderlo, sebbene felice perchè nel frattempo erano diventati introvabili,  la vedo salire le scale col casco sul gomito, e risento le sue goffe scuse…

“Cara Monia del futuro,

ricordati che se dici sempre no al motorino, non è che non lo uso, uso quello di un altro, vado dietro, senza casco…forse ti conviene comprarmelo. Se ti fidi di me”

“Cara Monia del futuro,

perchè è inutile comprare “Cioè”  e non lo è comprare “Oggi?”Secondo te le mie letture devono essere per forza più sciocche delle tue?'”

Insomma un sacco di dritte, riflessioni, che vengono direttamente dalla testa di una sedicenne, alle quali forse risponderei come hanno risposto a me all’epoca e che invece, adesso, alla luce di questi consigli, valuterò in maniera diversa, perchè in fondo è stata una me a pensare e sentire questi dolori e queste emozioni.

Per questo motivo ho consigliato a mio figlio di mandarsi dei messaggi, di fare anche lui una sorta di vademecum, che magari, come me rivedrà e correggerà anche alla luce delle nuove esperienze e dell’età, ma che comunque sarà testimonianza di un importante modo di sentire: il suo qualche anno prima.