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I biglietti di Nonna Maura

 

Chi è che ritorna venerdì? Vorrei fossi tu, nonna cara, invece il biglietto, vecchio di quaranta anni, fa riferimento al fornaio che consegnava il pane nei poderi fuori dal paese di Magliano in Toscana che  passava tre volte a settimana; il lunedì, prima del furgoncino degli alimentari di Tommaso, il mercoledì ed il venerdì.

Nonna aveva cucito una borsa solo per questa funzione; guai a dimenticare di attaccarla al cancello con la lista delle richieste, perchè, se il fornaio non l’ avesse vista, avrebbe saltato il nostro podere, lasciandoci senza pane fresco e costringendoci  a prendere la macchina per andare in paese a comprarlo o a rinunciarvi. Lei non aveva studiato, aveva fatto solo i tre anni di “avviamento” perchè era orfana e i parenti che la ospitavano non potevano permettersi di farla studiare, ma quando doveva scrive l’ordine, inforcava gli occhiali e si impegnava a modellare le lettere come se fosse un compito scolastico importante e nel contempo stava attenta a rispettare la sua indole parsimoniosa, forgiata dal bisogno, utilizzando, per questo scopo, pezzi di fogli e carta riciclata di ogni genere.

Questo foglietto sgualcito, scoperto nel fondo di un cassetto, ha riacceso un ricordo speciale: il frinire delle cicale dell’afoso agosto, una borsa di stoffa attaccata al cancello, l’orecchio teso per sentire il motore del furgoncino bianco che sforza mentre percorre la salita prima della nostra casa, su una collina, in mezzo al nulla.

Il suo arrivo era una festa, c’era sempre la speranza che non fossero finiti i pezzi di pizza o la schiacciata, il momento della vendita era brevissimo perchè il giro era molto lungo, ma c’era sempre il tempo per avere notizie dei vicini  poderi: se avevano già iniziato a mietere il grano, se la gattina aveva partorito, se erano arrivati i parenti dalla città.

Il profumo e il sapore di quel pane, è vivo nel mio ricordo, spizzicarlo prima di rientrare in casa, guarnirlo con i pomodori dell’orto a merenda e poi usare il più duro per la panzanella o per la zuppa lombarda, ricetta di nonno Avo (fagiolini lessi, pane bagnato nell’acqua con cui erano stati bolliti, olio e pepe), tutti gesti che fanno parte di un tempo lontano ma vicino alle emozioni più belle e forti.

Ritrovarlo è stato un caso (o forse è stata nonna che ha voluto ricordarmi che bellissima infanzia ho avuto) adesso lo terrò nello scrigno delle mie cose preziose

 

 

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4 Responses
  • Rossella
    Giugno 29, 2023

    Mia nonna come la tua non sapeva scrivere bene, ricordo ancora l’attenzione e lo sforzo quando doveva firmare qualche documento e io piccolina che le dettavi via via le lettere che doveva scrivere!! Non ho biglietti di lei ma tanti bei ricordi nel cassetto più prezioso della memoria. Un biglietto sgualcito invece c’è l’ho di mia mamma.Sono gli auguri impressi in un foglietto volante, di quei foglietti che si lasciavano per scrivere gli appunti accanto al telefono, e sono i più semplici e i più belli auguri per il mio compleanno di allora, e per tutti i compleanni futuri che mi ha voluto lasciare scritti sapendo che non avrebbe potuto più farmeli a voce negli anni successivi. Grazie mamma! Ed evviva la scrittura e i foglietti volanti che portano come ali messaggi d’amore!!!

    • Monia Tucci
      Giugno 29, 2023

      Grazie delle tue parole. Mi hanno commossa ed emozionata

  • Raffaella
    Giugno 29, 2023

    grazie Monia ! leggendo ho provato una sana nostalgia di un tempo, un tempo in cui ero circondata dall’affetto di mia nonna che come la tua era una persona semplice e autentica . Ho sentito il sapore del pane con il burro e zucchero che mi preparava a merenda, I suoi ricami sulle lenzuola ,la messa la domenica mattina la pasta fatta in casa . Mi sono ricordata della 127 di mio nonno ,le ciliege colte dagli alberi..un esplosione di emozioni sopite dal tran tran quotidiano di questo secolo tutto digitale ..Grazie di cuore!

    • Monia Tucci
      Giugno 29, 2023

      Grazie di cuore a te, per aver condiviso questi metavigliosi ricordi.
      Evviva le nonne!

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