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L’Artusi

In versione economica, rilegato, incollato o scocciato, in ogni casa è presente un Artusi, la Bibbia delle cuoche, un libro che mescola ricette e poesia come si evince già dal titolo: “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene. Manuale pratico per le famiglie compilato da Pellegrino Artusi, 790 ricette e in appendice la cucina per gli stomaci deboli”.

Casa mia non fa eccezione, possiedo la copia di mia nonna, che per non rovinarlo lo ha rivestito con carta gialla per il fritto, di zio Caio, zitello e cuoco eccezionale e poi la mia, ancora senza storia e senza ditate di unto, orecchie, scontrini, note, a renderla unica, infatti ogni Artusi che si rispetti, ha un aspetto vissuto, vi sono appunti a lato, modifiche e  personalizzazioni.

Per me è un libro sacro, compagno di momenti felici e eventi speciali. Durante le  discussioni culinarie tra nonna e zio, veniva consultato come un oracolo, serviva a dirimere dubbi e a sedare risse verbali; nonna dopo essersi lavata le mani e asciugate nel grembiule, prendeva il libro, leggeva e poi diceva: “Lo vedi che sei una sorba!”, e giù botta e risposta per tempi infiniti.

Le ricette sono racconti, sono tutorial in parole, la lentezza di alcune spiegazioni è pari al tempo che serve a realizzare le ricette. Arricchisco quei racconti allacciandoci i miei quando ci ripenso e quando li condivido con la mia famiglia: il regalo dei miei 18 anni di zio Carlino, è stato un barattolo di funghi porcini sott’olio, trovati da lui medesimo nei boschi del Casentino e cucinati con ricetta Artusi, rivista da lui e condita con tanto amore.

Durante le cene estive che ci offriva, andando nell’orto del nonno e assemblando con grande maestria prodotti della terra e  dell’uomo, ci spiegava ogni passaggio, inforcava gli occhiali con un solo gambo che gli pendevano da un lato e leggeva dei pezzi dicendo “ma io ci aggiungo…” “ma io non metto…” . Chiudo gli occhi e vedo il pomodoro fresco che bolle, con sopra il basilico, sembra un quadro, il rosso e il verde e il profumo dei ricordi che scalda il cuore.

Se non lo avete in casa, compratene uno e iniziate a riscrivere la vostra storia culinario-familiare.

Artusi “La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene” Giunti Bemporant Marzocco

 

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