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Pensieri sparsi

Mi capita spesso, passeggiando per la città, di vedere piccioni appollaiati nei posti più pittoreschi, incuriositi, forse infastiditi, dal becereo vociare dei turisti, dalle persone che rubano loro il posto su spallette, sassi, o muretti.

Mi capita spesso di cercare di incrociare i loro sguardi e chiedermi cosa pensano, loro che spesso vengono scacciati in malo modo “perchè sporcano” ( al pari di noi umani che gettiamo carte, sigarette, chewing gum), inseguiti dai cani o dai bambini perchè considerati un gioco.  Mi sento molto simile a loro, non perchè sporco, ma perchè spesso  mi sento inseguita, incompresa come loro. Il mio essere spesso sopra le righe, con il colore eccessivo dei mie capelli, o del mio abbigliamento, è un modo per farmi vedere, ma non per puro narcisismo, è piuttosto un modo per uscire dall’invisibilità, per far vedere che ci sono, e che esisto. Quanti di noi hanno la sensazione di camminare in mezzo alla gente senza che nessuno lo noti e se ne accorga? quanti di noi si sono resi conto che le persone che chiedono “Come stai” e aspettano e ascoltano  la risposta sono pochissime?

I piccioni io li ammiro profondamente, perchè rappresentano la resilienza, continuano ad appollaiarsi anche se vengono scacciati, cercando sempre posizioni diverse che rendano difficile questa pratica, volano e alla fine ci guardano dall’alto in basso, e soprattutto invidio la loro possibilità di vendicarsi sganciando le loro bombe organiche dove vogliono: sulla macchina appena lavata, sui capelli col colore nuovo, rivendicando la loro libertà e potenza.

E noi piccoli uomini cosa diciamo per consolarci, quando vediamo rovinato un vestito? ” porta bene”. Chissà quanto se la ridono pensando a quanto siamo ridicoli a voler sempre l’ultima parola!

Concludo dicendo, che se rinasco, vorrei essere un piccione per poter cagare in testa a chi mi va!!!

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