90 minuti di monologo.
Palco privo di scenografia, poche luci, suoni e musica quasi del tutto assenti.
Alessandro Albertin domina il palco del teatro Puccini e tiene il pubblico incollato alla sedia.
Con grande maestria, cambiando solo il tono di voce e la postura, diventa, di volta in volta, il gerarca nazista, la bambina ebrea, l’avvocato, l’eroe.
Un interpretazione magistrale che ci fa conoscere e vivere a pieno l’impresa straordinaria di Perlasca, un uomo qualunque che si trasforma in un inpostore di prima categoria e riesce a salvare migliaia di ebrei.
Questo tributo era doveroso ad un uomo le cui gesta sono rimaste sconosciute per più di 40 anni…
C’erano molti giovani in sala ed essendo uno spettacolo fuori abbonamento tutti coloro che erano presenti (tranne pochi patner trascinati) l’ avevano scelto.
OTTIMA SCELTA.
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