di Danilo Angioletti
Un senso di malinconia e disagio pervade ogni pagina del libro, Ernesto, il protagonista della storia, è il proprietario di una ditta di pompe funebri, vive nella più assoluta solitudine,una solitudine che prende vita e diventa la Solitudine che riempie le sue giornate e gli fa compagnia…
Il padre non gli rivolge più la parola da quando ha rilevato l’azienda di famiglia e per questo Ernesto parla con i morti mentre sistema prima del funerale, ascolta le loro vite chiede e si fa consigliare.
La sua vita cambia quando varca la soglia del suo ufficio entra Agata, accompagnata dal profumo di sapone. E’ una boccata d’aria fresca, che lo conquista che instilla linfa vitale nelle sue vene, che lo fa sentire di nuovo vivo, o forse lo fa vivere per la prima volta. Tutto cambia arrivano il colore, tornano le parole, si riavvicina alla sua famiglia, accompagna nell’ultimo viaggio il padre.
Il finale, frettoloso e troppo doloroso, lascia spiazzato il lettore a cui rimangono troppe domande e troppo poche risposte.
La scrittura di Danilo Angioletti è spesso una poesia in prosa e offre numerosi spunti di riflessione.
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